La questione dei Rom: le ruspe non servono

SiAmo Torino incontra la comunità Rom per discutere il progetto che dovrebbe portare alla chiusura volontaria delle aree sosta.

Nei giorni scorsi SiAmo Torino ha incontrato i rappresentanti della comunità Rom di via Germagnano a Torino. Un’area sosta che più volte è stata al centro di aspre polemiche, alimentate soprattutto dall’assenza disinteressata delle istituzioni e da uno stato di degrado indegno per qualsiasi essere umano e per un’amministrazione comunale che pretende di definirsi civile.

Il candidato Sindaco Guglielmo Del Pero e il candidato capolista e Assessore alla sicurezza in pectore Claudio Bertolotti, per un intero pomeriggio sono stati ospiti degli abitanti della struttura con cui hanno discusso di soluzioni condivise che possano portare alla chiusura definitiva dell’area e a una ricollocazione accettabile, che risponda alle esigenze dei cittadini torinesi e delle famiglie che vivono, con molti bambini, all’interno di un campo che oggi è un cumulo di macerie e spazzatura, sommerso da centinaia di topi di fogna che mettono a rischio la salute degli abitanti. 

Esplicita è stata la risposta dei rappresentanti Rom: “Noi le case popolari non le vogliamo perché sono inadatte alle nostre tradizioni culturali, soprattutto alle nostre abitudini quotidiane, e perché si verrebbe a creare una situazione di disagio con chi abita nel condominio”. Dunque, un no alla proposta del Sindaco uscente Fassino che nelle case popolari vorrebbe mandarceli. Un progetto iniziato nel 2005 con i primi inserimenti abitativi, ma dal 2002 è cominciato il declino, infatti diverse famiglie hanno abbandonato gli alloggi volontariamente, per motivi legati alle proprie abitudini culturali, o sono state allontanate per non aver pagato l’affitto. La maggior parte dei Rom non ha un lavoro.

Quindi, i Rom chiedono spazi diversi per gruppi o nuclei familiari (dunque no ai campi) e, cosa più importante, non a carico dei contribuenti torinesi. Una soluzione fattibile e a basso costo? Si, è la risposta di Guglielmo Del Pero che, attraverso SiAmo Torino, presenterà una proposta concreta per la città metropolitana che potrà finalmente mettere la parola fine a un’annosa questione, e potrà così imporsi come modello di riferimento per analoghe situazioni tuttora irrisolte.

Ciò che pretendiamo è il rispetto reciproco, alla base della coesione sociale”, ha precisato Del Pero. Gli insediamenti attuali non sono accettabili così come sono gestiti e per questo dovranno essere chiusi, con gradualità e senza demagogia. Dunque niente ruspe, come qualche massimalista ama urlare in piazza, pur sapendo che l’unico risultato è l’aumento della tensione sociale: proprio ciò che SiAmo Torino vuole evitare adottando un approccio strategico costruttivo, realistico e vantaggioso per la cittadinanza torinese, come per gli occupanti dei campi.

Il nostro progetto per la questione Rom e i campi cosiddetti ‘nomadi’, che in realtà sono a tutti gli effetti permanenti, si basa su soluzioni concrete, dal basso impatto economico; il che si traduce in un’operazione a ‘costo zero’ per l’amministrazione comunale – al netto di quanto oggi viene speso sulle spalle dei torinesi – e, dunque, nessuna tassa aggiuntiva per i cittadini di Torino. 

In particolare, le nostre soluzioni sul fronte abitativo non saranno a svantaggio dei molti italiani in situazione disagiata, verranno tollerate forme di abusivismo edilizio e occupazione illegale”; ha tenuto a precisare Guglielmo Del Pero. Noi, al contrario, prevediamo formule di co-housing, affidamento con vincolo di ristrutturazione, il tutto attraverso il dialogo trasversale con e tra le comunità.

Pertanto è chiaro che, per SiAmo Torino, i Rom non avranno le case popolari del Comune, salvo che – per chi può averne diritto – presentino domanda, come già avviene dal 2005 attraverso i bandi pubblici. Ma, come hanno ben evidenziato loro stessi, sono proprio i Rom, per primi, a non volerle, poiché sono troppo distanti dal loro modo di intendere una casa, il luogo di unione famigliare.

La Sicurezza partecipata, uno dei pilastri fondamentali del nostro programma per la città, è anche questo.

 

 

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Autore dell'articolo: Guglielmo Del Pero

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