#partecipAzione

Inizia l’avventura del cittadino che si rimbocca le maniche e armato di tanta pazienza, e buona volontà, pone rimedio a tutti quei problemi quotidiani a cui l’amministrazione pubblica non è in grado di porre rimedio… ma che comunque pretende di far pagare.

Dunque come porre rimedio a servizi che costano ma che non esistono o sono insufficienti? Attraverso l’iniziativa #partecipAzione messa in cantiere da @SiAmoTorino.

Cominciamo dalla #sicurezza e uniamola alla #integrazione: 1 + 1 = 1

Problema 1: Polizia locale e dello Stato non hanno risorse (umane, materiali e finanziarie) per garantire la sicurezza dei cittadini (che però ne pagano tutti gli oneri).

Problema 2: Molta della criminalità urbana vede una parte dei cosiddetti stranieri/migranti/immigrati coinvolti in attività illecite, pericolose, a danno della collettività, che degradano quartieri.

Bene, uniamo i due problemi e otteniamo una soluzione

La soluzione si basa sulla sicurezza dell’ #integrAzionepartecipata

Ossia la somma delle componenti #sicurezzapartecipata (ruolo attivo dei cittadini nel compito di vigilanza attiva in coordinamento con le forze di polizia) e di  #integrAzioneattiva (coinvolgimento delle minoranze che vivono nei quartieri a maggiore incidenza criminale – più insicuri – nel compito di vigilanza attiva).

In poche parole, gruppi di cittadini vigilanti (italiani, “nuovi-italiani” e aspiranti italiani) che contribuiscono con la loro presenza e il loro amore per il quartiere, e dunque per la città, alla sicurezza: italiani, rumeni, senegalesi, marocchini onesti uniti contro i disonesti, di ogni colore, lingua o religione.

1 problema + 1 problema = 1 soluzione

#integrAzioneattiva

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Autore dell'articolo: Andrea Peinetti

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