Chiedo al Sindaco – La Stampa

13 Aprile

1. Come intendete affrontare ed eliminare lo spaccio di droga in strada a tutte le ore del giorno e della notte?

Per tutte e tre le domande è necessaria una precisazione.

Non si possono cambiare gli effetti di scelte politiche lunghe più di ottomilasettecento giorni in poche ore. Pertanto le soluzioni ai problemi che sono stati creati principalmente dalla mancanza di scelte o da scelte lassiste e sbagliate avranno bisogno di tempo prima di diventare effettive. Siamo purtroppo abituati ad affrontare tutto some emergenza, con soluzioni che hanno sempre un corto respiro, mentre è necessario cominciare a redigere strategie di medio e lungo corso per migliorare la vivibilità della nostra città.

Fatta questa doverosa premessa, fondamentale per un movimento come il nostro che vuole fare della serietà il proprio punto di forza, possiamo cominciare ad affrontare le singole domande.

Lo spaccio in molte piazze è diventato un penoso spettacolo a cui ci siamo quasi abituati ad assistere. E' evidente che è il risultato prima di tutto della desertificazione delle periferie e della mancanza di presenza della polizia, urbana e .

Il nostro primo intervento riguarderà la gestione della polizia municipale, riorganizzando i turni di e dando priorità alla rispetto al controllo dell'ombra delle insegne. Le risorse così liberate potranno portare una prima testimonianza fisica e visiva agli abitanti dei quartieri, riportando una sensazione di sicurezza e tranquillità da troppo tempo mancante. Sul lungo periodo, grazie anche al nostro piano di moltiplicazione degli esercizi di prossimità e della conseguente rinascita del senso di , sarà possibile intervenire in coordinamento con le forze dell'ordine per ricacciare spaccio e illegalità negli spazi a loro più consoni, vale a dire le patrie galere.


2. Quali provvedimenti pensate di adottare rispetto agli insediamenti dei Rom e dei Sinti in città?

Come per la prima domanda, anche qui il punto di partenza è uno solo: la .
Non è possibile pretendere da una parte dei  cittadini un comportamento specchiato e lasciare che un'altra parte possa comportarsi con modalità inaccettabili, per di più godendo di aiuti comunali quali acqua, luce e utenze varie gratuite.

In prospettiva si dovranno creare dei percorsi di integrazione che prevedono il riconoscimento reciproco delle rispettive specificità culturali, ma sempre nel rispetto della legalità.
Non sarà più ammissibile, con la nostra amministrazione, il giornaliero incendio di copertoni che troppo spesso fornisce spettacolo indegno ai margini della città.

Proporremo alle comunità Rom e Sinti una modalità di convivenza che, se da una parte dovrà permettere a loro l'espressione di una cultura diversa, dovrà assicurare alla cittadinanza la sicurezza e il rispetto delle normi basilari della civiltà: pulizia, istruzione, rispetto delle norme.


3. Come pensa di affrontare, gestire e finalmente risolvere l' dell'ex Moi?

L'ex-Moi a nostro avviso è composto da due aspetti diversi e in entrambi i casi specchio delle carenza spaventose del #.

Se da una parte si è permesso di far nascere una Smolebeech tutta torinese (negata dal nostro caro sindaco, che trova le periferie della nostra città “tutto sommato ben vivibili”) dall'altra parte, con la solita commistione di affari pubblico/privato si è persa l'occasione di valorizzare una bella area che avrebbe dovuto essere dedicata all'arte in tutte le sue forme.

Nelle nostre proposte è previsto il rilancio della micro e piccola attività e quell'area potrebbe essere un punto di partenza notevole.

E' chiaro che occorre prima intervenire sul solito lascito di illegalità del #SistemaTorino, legato anche alla completa trascuratezza con cui si è gestita una comunità di immigrati, clandestini e no, che evidentemente non potevano essere utili neppure alle solite cooperative di una certa parte politica che su queste situazioni lucrano …

Dovremo di nuovo intervenire su due piani, uno immediato e uno di più largo respiro. Sul piano immediato, sarà necessario un intervento delle forze di sicurezza coordinate però dall'assessore competente perchè sarà compito della politica risolvere una situazione difficile senza creare problemi sociali. Sul piano di prospettiva, utilizzeremo gli spazi dell'ex-MOI per costruire una base di piccolo artigianato che sarà anche occasione di integrazione e crescita per la comunità.


20 Aprile

1. Auto in doppia fila, sosta per disabili occupata da chi disabile non è, posteggi sulle strisce pedonali.  Che cosa intende fare?

Si deve partire da #legalità e rispetto delle norme del Codice della Strada e del “Regolamento di Polizia Municipale”, compito del è quello di far rispettare le regole anche attraverso il miglior utilizzo e coordinamento dei vigili urbani, fondamentale soprattutto il rispetto per le soste disabili. A questo si deve affiancare una politica di incentivazione all'utilizzo dei mezzi di trasporto alternativi e decompressione verso la periferia.


2. Piste ciclabili insufficienti, interrotte o dissestate. Che cosa promette ai ciclisti se verrà eletto sindaco?

Le piste ciclabili sono state abbandonate al proprio destino, dimostrando il disinteresse dell'amministrazione. E' nei nostri piani la revisione del piano dei trasporti, Torino è una delle città in cui il piano di “City Bike” ha avuto più successo dimostrando il concreto interesse della popolazione. Da qui occorre ripartire, creando spazi di utilizzo anche tramite la revisione della circolazione con aree dedicate e tracciati appositi.


3. Qual è il suo progetto per rendere più efficiente la rete del trasporto pubblico, soprattutto in alcuni quartieri?

La partecipata comunale da troppi anni è utilizzata per le sole clientele politiche con costi elevati e servizio scadente, occorre ripartire su criteri di #meritocrazia e buona gestione, aprire la rete del “trasporto pubblico” al mercato con il Comune visto come arbitro a tutela degli interessi ed esigenze dei propri cittadini, occorre incentivare forme alternative, con un trasporto efficiente, economico ed ecologico.


4 Maggio

1. Piazze auliche che ospitano feste e manifestazioni da sagra di paese. Siete d'accordo a limitare le autorizzazioni?

E' ora di cambiamenti reali. Feste e manifestazioni sono importanti se vengono organizzate per chi vive nella città. E' nostra promuoveremo ogni iniziativa che consenta di portare feste e manifestazioni in periferia, per ricreare il senso della #Comunità, con modalità che coinvolgeranno il più possibile commercianti e cittadini, otterremo così due risultati immediati: decongestionare il centro e ridare vita a zone di Torino ora dimenticate.


2. Cassonetti debordanti e raccolta differenziata a macchia di leopardo. Come pensate di affrontare la questione?

Sulla raccolta differenziata è decisamente auspicabile una netta inversione di tendenza. A dispetto di quanto affermato secondo i dati ISPRA 2015 i maggiori livelli di raccolta differenziata si osservano in altre città metropolitane mentre Torino registra una contrazione anche rispetto ai precedenti anni. Pensiamo esistano spazi importanti di ricontrattazione del di Servizio per migliorarlo e renderlo più efficiente.


3. Cresce il numero di persone che dormono per strada, non solo lungo le vie del centro. Un problema sia sociale sia di decoro. Qual è la prima cosa che fareste?

Il problema riguarda anche le oltre 5.000 a rischio sfratto, e tutti coloro che sono a rischio di perdere la casa di proprietà, bisogna fare attenzione a non farne un problema solo di decoro. Si dovranno trovare risorse utili, a partire dal contenimento della spesa oltre al coinvolgimento di imprese e realizzazioni di animazione sociale con le quali tracciare percorsi innovativi per affrontare il disagio e tornare a crescere insieme.

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Autore dell'articolo: Andrea Peinetti

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