Distrutto dai nomadi il canile torinese di via Germagnano? Fassino si dimetta

Aggressioni, violenze, violazione e distruzione di proprietà pubblica e privata: la responsabilità di quanto è accaduto è da attribuire alla pavida amministrazione comunale guidata da Fassino e dall’inconsistenza assoluta dell’opposizione del centro-destra torinese.

Chiude il canile Enpa di via Germagnano a Torino, il quinto violento attacco contro la struttura e contro i volontari dell’Enpa in meno di cinque mesi.

Il canile municipale di via Germagnano è stato distrutto dalla violenza bestiale e incontenibile di chi, pur vivendo sulle spalle dei contribuenti torinesi (che sono i veri esclusi dall’amministrazione comunale), tiene in ostaggio gli abitanti di intere aree di Torino, volutamente abbandonate dall’amministrazione comunale del sindaco Fassino.

La struttura è stata devastata, l’ambulatorio irrimediabilmente distrutto, hanno scaraventato per terra tutte le medicine, le bombole di ossigeno, rovinato per sempre tutte le attrezzature, distrutto l’ufficio, i computer, ribaltate le scrivanie, scardinata la porta blindata, sventrato il muro, sradicato i tubi dell’acqua, gli animali sono stati maltrattati e terrorizzati, le riserve alimentari gettate; il totale dei danni supera i centomila euro. Come se non bastasse,”i volontari e i dipendenti sono spesso oggetto di lanci di pietre, insulti, sputi e molte volte le auto sono state danneggiate pesantemente – afferma l’Enpa. Il canile è ormai in ostaggio del campo nomadi e chi ha creato questa situazione – ossia l’amministrazione comunale – si è sempre disinteressato e continua ad ignorare le ripetute richieste di aiuto”. Questo è troppo e ormai non è più possibile proseguire il servizio a favore dei poveri cani e dei gatti abbandonati.

Chi è il responsabile, il colpevole che non verrà punito bensì premiato con ulteriori concessioni e altri milioni di euro spesi dall’avvilente amministrazione torinese per una comunità che dimostra di non avere alcuna intenzione di integrarsi? “La responsabilità è di chi abita nei campi nomadi”. È quanto sostiene  Marco Bravi, presidente del Consiglio nazionale e commissario straordinario dell’ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali), che punta il dito contro il vicino campo nomadi che circonda il canile:«Si vede che facciamo fastidio ai loro traffici – commenta. Queste persone sono informate dai mediatori culturali che dicono anche che cosa scrivono sui giornali. Sabato avevamo spiegato quanto era importante l’ambulatorio». E proprio l’ambulatorio è stato distrutto, quell’unica fonte di sostentamento che garantiva alla struttura di poter sopravvivere fornendo servizi di assistenza veterinaria a prezzi ridotti. In un sol colpo sono stati violentemente negati il diritto al volontariato, alla libera impresa, alla serenità dei cittadini.

Il canile municipale è il simbolo di una città che è stata volutamente abbandonata alla violenza di gruppi organizzati, una città di fatto orfana di un’amministrazione che distrae le sue forze dell’ordine in servizi non essenziali ma “politicamente appaganti” (come la task force contro #Uber).
 

E il comune cosa fa? Niente.

Il sindaco Fassino cosa dice? Niente.

E allora parliamo noi, cittadini per passione, e chiediamo al sindaco Fassino di dimettersi. Ora, subito: #FassinoDimettiti

SiAmoTorino, esprime solidarietà nei confronti dell’ENPA, dei suoi instancabili volontari e di tutti i dipendenti e collaboratori

@SiAmoTorino, perché noi amiamo Torino

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Autore dell'articolo: Claudio Bertolotti

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